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L'Aquila, ecco i nomi degli indagati

L'Aquila, dodici avvisi di garanzia per il crollo della Casa dello Studente Conclusa l'istruttoria per il cedimento dell'edificio dove morirono otto ragazzi

nel sisma del 6 aprile scorso. Si attende la chiusura anche per gli altri edifici pubblici

L'Aquila, dodici avvisi di garanzia

per il crollo della Casa dello Studente

Il pm: "Riceveranno comunicazione con l'imputazione e li inviteremo per l'interrogatorio"

Terremoto dell'Aquila, venti indagati

per il crollo della Casa dello studente

E' la decisione che starebbe per prendere la procura del capoluogo abruzzese

Insieme venne giù anche il Convitto nazionale: sotto le macerie morirono undici giovani

2009-10-17

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2009-10-17

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2009-10-19

TERREMOTO A L'AQUILA

Casa dello studente, 12 avvisi di garanzia

Recapitati a chi avrebbe avuto delle responsabilità per il crollo della struttura dove sono morti 8 giovani

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NOTIZIE CORRELATE

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Terremoto all' Aquila: 20 indagati per i crolli (18 ottobre 2009)

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Casa dello Studente, sotto accusa i cantieri (15 aprile 2009)

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Abruzzo in ginocchio, i morti sono 272 Ancora scosse. Venerdì i funerali di Stato (8 aprile 2009)

Alfredo Rossini (Ansa)

Alfredo Rossini (Ansa)

L'AQUILA - Sono 12 gli avvisi di garanzia relativi alla casa dello studente che stanno per essere recapitati ad altrettante persone che avrebbero avuto delle responsabilità per il crollo della struttura dove sono morti 8 giovani.

IL PROCURATORE - Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini. Le accuse formulate sono di omicidio e disastro colposo ma il Procuratore non esclude l'inserimento anche del dolo. "Entro oggi - ha detto il Procuratore - chiariremo anche questo aspetto per cui ancora non mi pronuncio". Rossini spiega anche che l’iscrizione degli indagati nel registro dei reati "avverrà entro oggi: nei prossimi giorni daremo comunicazione agli indagati, in modo che possano presentarsi e avviare una normale dialettica processuale". Sui reati ipotizzati il pm spiega che "sono sempre i soliti", ma su eventuali responsabilità dolose non si sbottona: "Di questo non posso parlare".

GLI INTERROGATORI - "L'interrogatorio è molto importante - ha spiegato il procuratore Capo dell'Aquila - perché queste persone per la prima volta potranno entrare in una dialettica processuale e dare le loro spiegazioni". Sarà proprio dopo gli interrogatori infatti che sarà possibile verificare "se sono estranei ai fatti o se dovremo procedere nei loro confronti per le indagini preliminari e il processo". Il procuratore ha spiegato inoltre che la Casa dello Studente è solo uno dei crolli su cui si indaga. Il passo successivo sarà il Convitto.

 

19 ottobre 2009

 

REPUBBLICA

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2009-10-22

La Procura ha fornito le identità delle persone coinvolte nelle indagini sui crolli della Casa

dello studente e del Convitto. I reati ipotizzati: omicidio colposo, disastro colposo e lesioni

L'Aquila, ecco i nomi degli indagati

Ingegneri, progettisti e un politico

Tra loro c'è anche il tecnico che, la sera del 30 marzo, rassicurò i ragazzi

di GIUSEPPE CAPORALE

L'Aquila, ecco i nomi degli indagati Ingegneri, progettisti e un politico

Le macerie dell'Aquila

L'AQUILA - Ci sono i progettisti, gli ingegneri, i responsabili dell'acquisto e del restauro degli edifici crollati. C'è un politico (il presidente dell'Adsu, l'Azienda per il diritto agli studi Universitari), c'è anche il tecnico che, la sera del 30 marzo, rassicurò i ragazzi che dormivano nella Casa dello studente dicendo, dopo un accurato sopralluogo, che non sarebbe mai crollata e che potevano dormire i loro sonni tranquilli. Qualcuno non si fidò e, dopo notti di tremolii e cigolii, andò a dormire altrove. Altri gli credettero e sono morti (in otto) sotto le macerie. La Procura della Repubblica dell'Aquila ha fornito oggi i nomi dei 14 indagati per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni. Un processo dovrà dire chi di loro può essere considerato (e in quale misura) responsabile di quelle morti. Dodici sono indagati per il crollo della casa dello studente, due per il disastro del Convitto nazionale (tre vittime).

Ecco i loro nomi. Casa dello Studente: Claudio Botta (ingegnere progettista), Giorgio Gaudiano (responsabile al collaudo per l'acquisto dello stabile da parte del Cda dell'allora Opera universitaria dell'Aquila nel 1977), Walter Navarra (ingegnere incaricato dal cda Opera universitaria 1977), Bernardino Pace (progettista e direttore dei lavori dello stabile), Carlo Giovani (direttore dei lavori per la Regione Abruzzo), Pietro Centofanti (progettista e direttore dei lavori di restauro), Tancredi Rossicone (progettista e direttore del restauro), Massimilianio Andreassi (progettista e direttore deilavori di restauro, incaricato di controlli mai eseguiti), Pietro Sebastiani (responsabile dell'area tecnica dell'Adsu nonché presidente della commissione di collaudo dei lavori di ristrutturazione. Quello che disse ai ragazzi il 30 marzo di stare tranquilli), Luca Valente (attuale direttore Adsu), Luca D'Innocenzo (assessore al comune dell'Aquila e attuale presidente dell'Adsu, unico politico coinvolto).

© Riproduzione riservata (22 ottobre 2009

 

 

 

 

 

2009-10-19

Conclusa l'istruttoria per il cedimento dell'edificio dove morirono otto ragazzi

nel sisma del 6 aprile scorso. Si attende la chiusura anche per gli altri edifici pubblici

L'Aquila, dodici avvisi di garanzia

per il crollo della Casa dello Studente

Il pm: "Riceveranno comunicazione con l'imputazione e li inviteremo per l'interrogatorio"

L'Aquila, dodici avvisi di garanzia per il crollo della Casa dello Studente

L'AQUILA - Sono 12 gli avvisi di garanzia per gli otto giovani morti sotto le macerie della Casa dello studente dell'Aquila, nel terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo la notte tra il 5 e il 6 aprile scorso. La Procura della Repubblica, che da oltre sei mesi indaga su tutti i crolli che hanno causato oltre 300 vittime, sta dunque per recapitare le prime informazioni. Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini. Nei giorni scorsi si era parlato di una ventina di avvisi di garanzia comprendendo, però, anche quelli relativi al crollo del Convitto Nazionale dove morirono altre tre persone. Sui reati ipotizzati il pm spiega che "sono sempre i soliti", ma su eventuali responsabilità dolose non si sbottona: "di questo non posso parlare".

I 12 iscritti nel registro degli indagati, ha spiegato Rossini, in questi giorni "riceveranno la comunicazione giudiziaria con l'imputazione e li inviteremo a comparire per l'interrogatorio".

"L'interrogatorio è molto importante - ha spiegato il procuratore Capo dell'Aquila - perché queste persone per la prima volta potranno entrare in una dialettica processuale e dare le loro spiegazioni". Sarà proprio dopo gli interrogatori infatti che sarà possibile verificare "se sono estranei ai fatti o se dovremo procedere nei loro confronti per le indagini preliminari e il processo".

Il procuratore ha spiegato inoltre che la Casa dello Studente è solo uno dei crolli su cui si indaga. Il passo successivo sarà il Convitto. Altri "pezzi" dell'inchiesta riguardano il tribunale, la Prefettura e l'ospedale San Salvatore. Le persone indagate potrebbero dunque salire ad alcune decine. L'elenco è lungo e comprende tecnici, costruttori e amministratori pubblici coinvolti nei crolli.

Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti anche il Piano regolatore generale dell'Aquila, quello che ha disegnato la città venuta giù in pochi secondi la notte del sisma.

Secondo le prime verifiche sarebbero state concesse autorizzazioni a costruire in zone non idonee. E rischiano di finire sotto accusa tutti quelli che hanno voluto "allargare" la città proprio sopra le "ghiaie cementate" dove una volta scorreva il fiume Aterno. Nonostante i rischi idrogeologici e nonostante gli avvertimenti di pericolo degli esperti.

(19 ottobre 2009) Tutti gli articoli di cronaca

 

 

 

 

 

2009-10-17

E' la decisione che starebbe per prendere la procura del capoluogo abruzzese

Insieme venne giù anche il Convitto nazionale: sotto le macerie morirono undici giovani

Terremoto dell'Aquila, venti indagati

per il crollo della Casa dello studente

Terremoto dell'Aquila, venti indagati per il crollo della Casa dello studente

L'AQUILA - Venti persone sarebbero indagate per i crolli della casa dello studente e del Convitto nazionale dell'Aquila durante il terremoto dello scorso aprile. Lo avrebbe deciso la Procura del capoluogo abruzzese. Sarebbero imputati di omicidio colposo e disastro colposo. Nei due edifici sono morti complessivamente undici giovani.

Secondo fonti interne alla stessa Procura della repubblica, è questo il risultato a cui finora sono arrivati i magistrati nel corso del duro lavoro di approfondimento delle perizie presentate dai consulenti di parte. La svolta nell'inchiesta sul terremoto - sempre stando a fonti della procura - è al rush finale tanto che la prossima settimana saranno ufficializzati i primi indagati, ai quali sarà notificato un avviso di garanzia e contestualmente l'invito a comparire per il primo interrogatorio.

Quello appena iniziato potrebbe quindi essere l'ultimo week end di lavoro prima della svolta da parte dei magistrati che indagano sul terremoto dalle ore successive al tragico sisma del 6 aprile scorso. La Procura ha un quadro chiaro sulle cause dei crolli, il lavoro di questi giorni servirà a definire i dettagli legati all'individuazione delle persone che hanno avuto ruoli nella filiera costruttiva ed autorizzativa degli edifici e che hanno responsabilità nei crolli.

"I magistrati vogliono cominciare con il piede giusto la fase dei primi provvedimenti - spiegano fonti della procura - per cui stanno facendo approfondimenti certosini sul voluminoso materiale anche per mettere a punto un metodo di valutazione e lavoro che sarà utilizzato nelle altre vicende gravi".

(17 ottobre 2009)

 

 

 

 

La disperazione del presidente dell'Azienda per il diritto agli studi universitari

"In questi tre mesi nessun controllo della Regione o della Protezione civile"

Quelle 400 scosse ignorate

che hanno piegato la Casa dello studente

dal nostro inviato ATTILIO BOLZONI

Quelle 400 scosse ignorate che hanno piegato la Casa dello studente

Quello che resta

della Casa dello studente

L'AQUILA - I nomi dei colpevoli forse sono sepolti con le vittime, quei sette o nove o undici ragazzi morti. Sono nascosti fra le macerie, nei fascicoli inghiottiti come i cadaveri, nelle carte che raccontano la storia di questi cinque piani che non ci sono più: la casa dello studente dell'Aquila, un palazzo che ora non ha più nemmeno un padrone.

È una delle fosse comuni dell'Abruzzo squarciato, una delle vergogne della città fatta con la sabbia.

Ricordatevi questo indirizzo: via XX Settembre 46. Ricordatevi il numero civico e anche la strada. E' quello del primo palazzo di una strage annunciata. Quattrocento sono state le scosse dal mese di gennaio alla maledetta notte di domenica e nessuno ha mai mandato un tecnico, un ispettore, un geometra a fare una perizia in quelle camerate che in pochi secondi sono cadute giù.

Quattrocento scosse e neanche un sopralluogo, una foto dei luoghi, la ricerca di una crepa, di un muro storto. "In questi tre mesi non abbiamo mai visto nessuno della Regione e nessuno della Protezione civile o dei vigili del fuoco", dice Luca D'Innocenzo, il presidente dell'Asdu, l'Azienda per il diritto agli studi universitari che fino a tre giorni fa gestiva la "casa" dell'Aquila e oggi piange Davide, Angela, Luciana, Michelon, Alessio, Chiara, Francesco e forse altri quattro degli studenti che abitavano lì.

Il palazzo è un cumulo di pietre. Era alto una ventina di metri, aveva una cinquantina di stanze e centodiciannove posti letto, una mensa, una sala per i computer e un'altra per le riunioni, gli uffici amministrativi, i locali dello sportello per il pubblico. Una parete è scivolata trascinandosi tutto il resto. Una fatalità? Una sventura che si sarebbe potuta evitare? "Da due giorni e due notti mi chiedo perché non ho fatto chiudere tutto e mandato via gli studenti, ma non potevo mai immaginare e poi, poi - lo ripeto - non c'è stato nessuno che ci aveva messo in allarme", spiega ancora Luca D'Innocenzo mentre ricorda uno per uno i suoi ragazzi morti.

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La casa dello studente è uno scandalo dell'Abruzzo terremotato per quello è accaduto prima e per quello che sta accadendo dopo.

Prima, per i "controlli" che non ci sono stati. Dopo, per quel palazzo che ora nessuno riconosce come suo. "E' di proprietà della Regione", assicura il presidente della casa dello studente. "E' dell'Asdu", ribatte l'assessore regionale ai Lavori Pubblici Angelo Di Paolo. E precisa ancora l'assessore: "Mi sono appena informato con il dirigente generale del demanio, è sicuro al cento per cento: la casa dello studente non è della Regione ma di quell'ente".

Nessuno vuole le macerie con i suoi morti.

In verità, anche se non lo sa, è la Regione Abruzzo che da quindici anni è la sola proprietaria del palazzo che è diventato una tomba. La legge è la numero 91 del 6 dicembre 1994, quella che scioglie le Opere universitarie e trasferisce le competenze alla Regione. All'articolo 16 c'è scritto tutto: "alle aziende che gestiscono le case dello studente in Abruzzo è concesso l'uso gratuito dei beni immobili di proprietà della Regione". E' uno dei tanti paradossi di questo terremoto, ancora tanto da svelarsi per i danni che ha provocato. Così smisurati, così facilmente.

E' però tutta la storia del palazzo che non c'è più e di quegli altri che aveva attorno a custodire dentro di sè il mistero dei crolli totali, di quei cinque o sei edifici che si sono sfarinati in uno spazio di ottocento metri, che sono caduti come birilli. In quella via XX Settembre, in via Iacobucci, all'angolo fra via Rossi e via Sant'Andrea, giù a Villa Poggio. Una linea, la direttrice della morte. Il terremoto ha ucciso lì, nella città dell'Aquila.

Sono tutti "a norma" quei palazzi. Così rispondono in tanti: tecnici, ingegneri, funzionari del Comune."A norma", a norma di sparire in un attimo, di diventare detriti in un colpo.

Cinque o sei si sono frantumati, altri otto o nove hanno subito danni strutturali importanti. Lì, soltanto lì dove c'è anche la casa dello studente, il terremoto è stato assassino.

Zona lottizzata nei primi Anni Sessanta, destinata a edilizia residenziale, ha fatto la fortuna di molti palazzinari. Hanno costruito dappertutto su quella montagnetta. Il palazzo dove poi è finita nel 1980 la casa dello studente è stato ultimato nel 1965, usato come deposito di medicinali dagli Angelini - solo omonimi da quell'Enzo Angelini delle cliniche che un anno fa se l'è cantata sulle tangenti della Sanità e sull'ex governatore Ottaviano Del Turco - e poi sistemato per farci dormire i ragazzi. Chiuso dal 1998 per una ristrutturazione interna, nel settembre del 2001 ha riaperto. E' rimasto in piedi fino a quando è arrivata la notte fra domenica 5 e lunedì 6 aprile 2009.

"Io penso che tutta la tragedia sia probabilmente da ricercare in quella lontana lottizzazione", dice ancora il presidente della casa dello studente Luca D'Innocenzo. Parla di piloni che affondano a livelli diversi del terreno, di leggi antisismiche che al tempo dei lavori non c'erano, di segnali premonitori mai avvertiti. E ancora: "Quelli della Regione non si sono fatti sentire neanche due giorni dopo il terremoto e dopo tutti quei morti". L'unica ispezione che è agli atti - ma anche quelle relazioni sono scivolate tra le pietre - è stata eseguita dall'architetto Pietro Sebastiani, il capo dell'ufficio tecnico interno alla casa dello studente dell'Aquila.

Ammette lui, candidamente: "Ma io di queste cose non ne capisco niente, mi sono limitato a fare un giro per la struttura e mi è sembrato tutto a posto".

L'ufficio tecnico interno sovrintende in effetti alla "piccola manutenzione": il cambio di una lampadina, la riparazione dello scarico di un cesso, una parete da ridipingere. Dopo quelle quattrocento scosse non poteva essere l'architetto Pietro Sebastiani a scoprire un pericolo piccolo o grande nel palazzo. Dopo quelle quattrocento scosse, altri sarebbero dovuti entrare nella casa dello studente dell'Aquila e perlustrare una per una le cinquanta stanze.

Ma nessuno l'ha fatto. Nessuno. Poi è venuto giù tutto. E anche venti metri più avanti, anche cento metri più indietro. Ricordatevi questo indirizzo: citta dell'Aquila, via XX Settembre.

(9 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

Dopo gli articioli di denuncia su Repubblica, interviene il pg Alfredo Rossini

"Lo dobbiamo alle vittime e ai loro parenti". Partono le perizie sui palazzi venuti giù

"Inchiesta sul cemento con la sabbia marina"

La procura dell'Aquila indaga sugli edifici crollati

di GIUSEPPE CAPORALE

"Inchiesta sul cemento con la sabbia marina" La procura dell'Aquila indaga sugli edifici crollati

L'edificio dell'ospedale crollato

L'AQUILA - "Indagheremo sugli edifici costruiti sulla sabbia marina". Alfredo Rossini, procuratore generale dell'Aquila ha deciso di aprire un'inchiesta sui materiali e sui metodi di costruzione usati per diversi edifici del capoluogo abruzzese crollati come castelli di carte alla prima scossa della notte tra domenica e lunedì. Cemento impastato con sabbia marina e metodi sbagliati, come ha dimostrato l'inchiesta pubblicata oggi da Repubblica con gli articoli di Attilio Bolzoni e Carlo Bonini.

"Dobbiamo dare una risposta immediata alle vittime e ai loro parenti" spiega Rossini che, fin dal giorno dopo il sisma ha aperto un inchiesta per disastro e omicidio colposi. Un'inchiesta, all'inizio, contro ignoti. L'indagine che comincia oggi potrebbe finire per individuare le persone da imputare di quei reati.

Un'indagine che Rossini intende iniziare con una serie di perizie su alcuni dei crolli più impressionanti e più inaspettati. La casa dello Studente, il Tribunale e l'Ospedale San Salvatore sono solo alcuni degli edifici che verranno sottoposti ad attenta verifica per capire come possano aver offerto così poca resistenza alle scossa di magnitudo 5.8 Richter.

(10 aprile 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-10-19

Crollo della Casa dello studente, dodici avvisi di garanzia

Sono 12 gli avvisi di garanzia relativi alla casa dello studente che stanno per essere recapitati ad altrettante persone che avrebbero avuto delle responsabilità per il crollo della struttura, dove nella tragica notte del terremoto sono morti 8 giovani. Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini.

Le accuse formulate sono di omicidio e disastro colposo. Rossini spiega che l’iscrizione degli indagati nel registro dei reati "avverrà entro oggi: nei prossimi giorni daremo comunicazione agli indagati, in modo che possano presentarsi e avviare una normale dialettica processuale". Sui reati ipotizzati il pm spiega che "sono sempre i soliti", ma su eventuali responsabilità dolose non si sbottona: "Di questo non posso parlare".

"L'interrogatorio è molto importante - ha spiegato il procuratore Capo dell'Aquila - perché queste persone per la prima volta potranno entrare in una dialettica processuale e dare le loro spiegazioni". Sarà proprio dopo gli interrogatori infatti che sarà possibile verificare "se sono estranei ai fatti o se dovremo procedere nei loro confronti per le indagini preliminari e il processo".

Il procuratore ha spiegato inoltre che la Casa dello Studente è solo uno dei crolli su cui si indaga. Il procuratore capo, Alfredo Rossini, ha annunciato che dopo la svolta con i primi indagati per il crollo della Casa dello Studente ci saranno i provvedimenti sul Convitto Nazionale, dove ci sono stati tre morti. "Stiamo lavorando come avevamo previsto in maniera di poter fare bene i processi sui vari siti. Abbiamo dato la priorità ai siti dove ci sono stati morti - ha chiarito - Fin dall'inizio abbiamo accelerato riscontri e rilievi sulla Casa Studente, poi ci sarà il convitto nazionale e successivamente tutti i siti dove ci sono stati dei morti. Via via le altre strutture, anche pubbliche, come l'università e l'ospedale". Sulla casa dello studente e sul convitto nazionale le perizie sono complete. Rossini ha ricordato che sono 200 gli edifici posti sotto sequestro.

19 ottobre 2009

 

 

 

 

 

2009-10-17

Terremoto: venti indagati per la casa dello studente

Sarebbero oltre venti le persone individuate dalla procura, che avrebbero avuto delle responsabilità nei crolli della casa dello studente e del convitto nazionale, dove sono morti complessivamente undici giovani, e che per questo starebbero per essere iscritte nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul terremoto per omicidio colposo e disastro colposo.

Secondo fonti interne alla stessa procura della Repubblica, è questo il risultato a cui finora sono arrivati i magistrati nel corso del duro lavoro di approfondimento delle perizie presentate dai consulenti di parte.

La svolta nell'inchiesta sul terremoto - sempre stando a fonti della procura - è al rush finale tanto che la prossima settimana saranno ufficializzati i primi indagati, ai quali sarà notificato un avviso di garanzia e contestualmente l'invito a comparire per il primo interrogatorio.

Quello appena iniziato potrebbe quindi essere l'ultimo week end di lavoro prima della svolta da parte dei magistrati che indagano sul terremoto dalle ore successive al tragico sisma del 6 aprile scorso.

17 ottobre 2009

il SOLE 24 ORE

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2009-10-19

Terremoto all'Aquila, inviati 12 avvisi di garanzia per il crollo della casa dello studente

19 ottobre 2009

RADIO24 / "Non guarderemo in faccia a nessuno", assicura Alfredo Rossini

"Dai nostri archivi"

Terremoto l'Aquila, 80 persone nel mirino dei magistrati

Terremoto, all'Aquila agibile il 54,8 0egli edifici

Abruzzo, prime lauree all'Università

Terremoto, dalla Cei altri 2 milioni per l'Abruzzo

Una scossa sull'area in declino. Da cassintegrati a senza tetto

12 avvisi di garanzia stanno per essere recapitati ad altrettante persone che avrebbero avuto delle responsabilità per il crollo della casa dello studente dell'Aquila, dove sono morti 8 giovani. Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini.

Rossini ha specificato che "entro oggi le iscrizioni verranno notificate alle persone e probabilmente saranno fissati gli interrogatori che hanno una funzione importante per iniziare la dialettica processuale".

Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e disastro colposo, anche se il procuratore capo ha sottolineato: "Ancora mi riservo di definire l'aspetto del dolo".

Durante il fine settimana, fonti non ufficiali citate dalle agenzie di stampa avevano parlato di oltre una ventina di avvisi di garanzia in arrivo, sia per il crollo della casa dello studente sia per il convitto nazionale dell'Aquila.

19 ottobre 2009

 

 

 

 

AVVENIRE

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2009-03-13

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA

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